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giovedì 10 febbraio 2011

LA NOSTRA POSIZIONE A RIGUARDO DELLA "PROPOSTA" TREMONTI

Alla c.a Signora Angiola Tremonti

A seguito dell’articolo apparso su La Provincia di Como in cui lei propone la soppressione dei cani ospiti in canile, oltre a sostenere tutti i volontari animalisti che hanno già illustrato le ragioni del loro operato, l’etica, il valore della vita in generale, vorrei ricordarle che se i canili di Mariano Comense e di tutta Italia sono strapieni di animali è perché la maggior parte degli enti preposti non si è mai preoccupata di far rispettare la legge.

Cara Signora Tremonti il suo commento infelice fa intuire la sua incompetenza, dovrebbe decisamente rispolverare la normativa vigente: pensi un po’, c’è una legge nazionale, la 281/91 che vieta di sopprimere i cani, a meno che siano pericolosi o incurabili, mentre la legge 189/2004 configura l’uccisione di animali senza necessità come reato penale; c’è un’ordinanza del 16 luglio 2009 dell’Onorevole Francesca Martini che impone la sterilizzazione dei randagi proprio a carico dei Comuni, c’è persino una legge regionale della Lombardia, la 33/2009, che impone l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina e molte altre norme che vengono sistematicamente disattese.

Se lei si adoperasse per studiare e far rispettare queste leggi vedrà che, come è capitato a pochi Comuni illuminati e lungimiranti, il numero di cani ospiti in canile di ridurrà drasticamente e in brevissimo tempo.
Le amministrazioni pubbliche dovrebbero iniziare a riconoscere l’enorme lavoro dei volontari che gratuitamente, in tutta Italia e in ogni settore (canili, ospedali, ambiente, sociale, protezione civile, etc) tappano le voragini di inadempienza di uno Stato latitante.

Le faccio notare che le spese per mantenere un cane vanno ben oltre la diaria vergognosa che in Italia viene assegnata statisticamente dai Comuni per mantenere i propri randagi. La legge prevede che vengano rispettati minimi requisiti, strutture adeguate, impianti a norma, dipendenti assunti regolarmente, contributi versati… i 18.000 euro versati annualmente dal Comune di Cantù non coprono neppure un misero stipendio…figuriamoci il mantenimento e le terapie per i cani!
Nei bandi d’appalto il benessere degli animali è a malapena richiesto, ha idea di quanto costino sterilizzazioni, interventi chirurgici, antiparassitari, cibo, coperte, cucce, etc a cui provvedono stoicamente le associazioni animaliste? I Comuni sono i veri proprietari dei randagi e assai raramente sostengono i costi legati alle loro esigenze vitali, anzi facilmente il disinteresse per i propri animali è totale. Lei ha mai visitato il canile di Mariano Comense?

Le associazioni animaliste, contando quasi esclusivamente su proprie risorse, sono le uniche a battersi per ridurre il numero e il tempo di permanenza dei cani in canile, le uniche che lavorano per diffondere una cultura più sensibile e più rispettosa degli animali, e del diverso in generale.
Piuttosto che proporre soluzioni antidiluviane sarebbe bene imparare a gestire le risorse pubbliche in maniera professionale, costruttiva ed educativa.

Signora Tremonti, può darsi che un giorno qualcuno proporrà l’eliminazione dei consiglieri comunali “inutili” se solo ci si soffermerà a considerare l’enorme dispendio di denaro pubblico che tante persone senza coscienza e senza meriti comportano!

Catherine Maternini
Consigliere LEAL - Lega Antivivisezionista Onlus - Milano

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